Il Tempio nella Roccia

Nella mente ha origine la sofferenza; nella mente ha origine la cessazione della sofferenza.

Posizione

Il tempio si trova a pochi chilometri dalla grotta di Tham Cham.

Ciò che dovrete fare è essenzialmente andare contro corrente. Con ciò voglio dire: non seguire la massa di cinesi che si addensa davanti alla biglietteria per acquistare il ticket ma andare nella direzione opposta, allontanandosi e avvicinandosi di più alla popolazione locale.

Poco dietro alla biglietteria, in prossimità di una piccola piscina naturale, troverete dei laotiani che fanno il bagno. Rinfrescatevi un attimo e poi proseguite. Passerete davanti a una piccola grotta e successivamente attraverso uno stretto sentiero battuto in terra.

Alla fine del percorso (solo 100 metri) vi troverete davanti una staccionata. Scavalcatela ed ecco che vi ritroverete catapultati in questa nuova dimensione.

Descrizione

Il fruscio delle foglie, il fischio del vento, il ronzio degli insetti e le voci di alcuni laotiani echeggiano in lontananza, rimbalzando nella roccia, arrivando alle mie orecchie quasi con un sordo e piatto sibilo.

Le mie gambe vengono subito prese d’assalto da branchi di zanzare assetate di sangue. Capiscono subito che un turista bianco e solo è una preda alquanto facile, specialmente se non munito di spray anti zanzare.

Cerco immediatamente di fuggire dalla loro presa, arrampicandomi in velocità sopra a una capanna abbandonata. Lancio la mia fotocamera, il mio portafogli e il mio passaporto sul pavimento sopraelevato di 2 metri da terra. Appoggio le mani sul legno umido e polveroso e dandomi una piccola spinta con gli addominali mi ritrovo sopra.

Il legno scricchiola ad ogni passo, dandomi la spiacevole sensazione di essere sempre sul punto di ritrovarmi con un piede a mezz’aria.

In tutto le stanze la luce fatica ad entrare, lasciando intravedere la fievole luce del giorno.

Le finestre in legno sono aperte ed è proprio in quel momento che mi affaccio e intravedo una specie di ombrello e delle piccole statue nella roccia. Decido di precipitarmi giù all’istante.

Con un salto atterro nel prato erboso e con altri 5 balzi raggiungo l’entrata di questa specie di grotta.

Proprio davanti all’entrata un ombrello aperto, immobile quasi fosse incastonato nella roccia. Ma ciò che sorprende più di tutto sono queste quattro statuette del buddha, con accanto alcuni piatti concavi usualmente adibiti per raccogliere le offerte o il riso.


In un altro contenitore in metallo ci sono alcuni resti di incenso. Le facce delle statue sono usurate e levigate dal vento e dalla intemperie, fanno intravedere crepe in tutto il corpo centrale.

Nonostante tutto ciò, resistono e resistono proprio come fece Gautama Siddhartha quando si sedette davanti al sacro Bodhi, l’albero della saggezza.

Mi fermo un attimo, e anche la mia mente smette di pensare. Mi guardo dal di fuori e vedo un ragazzo ancora impreparato, pieno di energia e incapace di controllarla. Difatti poco dopo i pensieri ritornano, la mia mente comincia a lavorare, le punture di zanzare si fanno sentire.

“Non hai abbastanza esperienza” sussurro tra me e me.

Alla mia destra intravedo un altro ombrello, questa volta quasi come se fosse incastrato nella roccia. Questi tipi di ombrelli nel sud est asiatico non vengono usati per la pioggia, ma per proteggersi dal sole (sono grandi abbastanza per coprire due monaci).

Mi sposto e comincio a camminare lungo la parete, aggredita e coperta da ogni genere di arrampicanti. Liane e rami s’intrecciano e quasi come se stessero scherzando m’invitano a prendere parte al loro gioco.

Accetto l’invito e senza pensarci due volte mi lancio all’avventura.

Eccomi qui che mi arrampico tra una parete e l’altra, spostandomi di liana in liana. Riesco a raggiungere alcune grotte che finiscono subito dopo pochi metri, altre invece troppo anguste e profonde per essere visitate.

Nella mia scalata intravedo una scimmia che per poco non mi fa cadere una pietra in testa.

Poco distante da dove sono entrato, sempre nelle parete rocciosa, riesco a vedere una specie di altare nella roccia. A due metri da me un altro animale tipico di queste zone che strisciando si rifugia tra le rocce.

Decido di abbandonare questo posto magico al calar del sole, quando la palla infuocata color arancione acceso sfiora con le sue estremità la punta più alta della parete.

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