La Casa della Morte

Nelle campagne di Camposanto la leggenda narra di una casa della morte dove, chiunque ci metta piede, viene colpito dalla maledizione del tristo mietitore.

La casa del Tristo Mietitore

La casa della morte si trova a soli tre minuti in macchina da Camposanto, in provincia di Modena. Situata in aperta campagna solo qualche pescatore nel vicino canale o qualche contadino potrebbe rappresentare una “seria minaccia”.

!Porte e finestre della Casa della Morte sono state murate, perciò qualsiasi visita vogliate fare a questo posto risulterebbe pressoché inutile!

Re d’Italia

Si racconta che nei tempi passati questo edificio ospitava una famiglia aristocratica, oltre ad accomodare il Re d’Italia durante le sue battute di caccia. Successivamente diventò una locanda per viandanti e gente del luogo.

Arrestato per stupro e sequestro di persona

Ora proprietario della suddetta locanda è stato arrestato per stupro e sequestro di persone. Quest’ultimo era considerato un mago, o meglio dire santone, in grado guarire le persone attraverso pozioni e intrugli da somministrare alle vittime. Vittime ignare del fatto che, dentro quello che bevevano, era nascosto qualche tipo di droga capace di annebbiare e offuscare i pensieri della gente. In questo modo il seducente mago poteva liberamente abusare della preda e derubarla.

L’amore non è peccato

Venivano accomodati in una stanza apposita ornata di bambole, teschi e la statue del tristo mietitore. Uno stemma riposto all’ingresso della villa cita “l’amore non è peccato”. Per farsi giustizia da sé alcuni dei suoi clienti, scoperto l’inganno, hanno appiccato fuoco a una parte della sua dimora.

La casa del santone

Rumori strani provenienti dal giardino vicino e strane sagome a quattro zampe si muovono all’unisono divorando tutto quello che incontrano. Sono solo delle capre! , dico ad alta voce….e si continua ad avanzare. Abbiamo un lotto di terra, circondato da una recinzione che racchiude al suo interno due case, entrambe abbandonate.

 

Nella prima ciò che noi già aspettavamo, alla fine sorprende ugualmente il nostro amico marocchino. Una statua del tristo mietitore, in tutto il suo macabro splendore, aspetta i visitatori ignari della sua presenza. Altri oggetti posti alla rinfusa sulla credenza (un bong, bottiglie e bicchieri vuoti e una specie di bambola scimmia). Altre stanze sono usate come “ripostiglio” per sedie, attrezzi agricoli, cibi scaduti e conserve “immobilizzate” nei loro piccoli barattoli di vetro. In tutto sono due i piani, incluso il soppalco, e in 20 minuti abbiamo già finito di vedere la prima casa.

Capre morte

Usciti, poco fuori dalla porta veniamo investiti da un odore acre e pungente. Alla nostra sinistra in mezzo all’erba ci sono due carcasse di pecore e più in là scheletri di uccelli morti. Ancora più lontano il pelo e la pelle dei due poveri animali lasciati a marcire…Non indagando molto sull’accaduto preferiamo continuare ed entriamo attraverso un portone nella seconda casa. Nel frattempo il belare delle pecore accompagna me e il mio amico nell’esplorazione(rimasti solo noi due perché gli altri sono dovuti ritornare alla macchina).

 

Apriamo il portone ed eccoci in un altro mondo. La casa sembra sia stata abbandonata non da molto: il divano, scarponi, bottiglie e conserve vuote sono ancora in uno stato decente. Nei muri sono appesi dipinti e quadri, perfino ritratti. Alcuni di questi sono inquietanti, rappresentano infatti Lucifero in compagnia di alcuni angeli. Salendo le scale c’imbattiamo in una damigiana vuota, uno specchio, una specie di sombrero e, arrivati all’ultimo nel soppalco, delle poltrone e sedie rosse.

Prima che arrivi qualcuno decidiamo di correre giù e raggiungere gli altri. Anche oggi ce la siamo scapolata e ancora una volta, Abbiamo sfiorato la morte  senza essere caduti nella sua presa mortale.

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