Aggrapparsi ad un frammento scisso dal passato

Il tempo a Veliko Tarnovo si è cristallizzato attorno all’ufficio postale, bloccandosi alle ore 07:04 di un giorno indefinito. Chi osa irrompere dentro questa dimensione temporale, ne seguirà di conseguenza le sue regole e i suoi tempi.

Posizione

L’ufficio postale si trova all’inizio di Samovodska Charshia, di fronte al Inn Hadji Nikoli, nella città di Veliko Tarnovo (Bulgaria). Si può entrare da una finestra lasciata aperta sulla strada. Bisogna fare molta attenzione ai passanti, di cui questa strada è assolutamente piena. Se avete delle difficoltà dovrete semplicemente andare a chiedere al negozio di coltelli poco più in là per vedere se qualcuno di loro può venire dentro con voi. Ricordategli che siete amici nostri e non ci saranno problemi.

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Storia

 

L’ufficio postale fu eretto su un posto di notevole importanza storica. Nel 1878 infatti ospitava il comitato Edinstvo (Unità) di Veliko Tarnovo, il cui obiettivo era l’unificazione del Principato di Bulgaria e della Rumelia Orientale e la resistenza contro l’impero ottomano.

L’ufficio postale è stato costruito da un famoso architetto, Stancho Belkovski, per cinque milioni di leva nel 1934. Belkovski ha studiato in Germania, ciò spiega l’influenza tedesca sulla progettazione di questo splendido edificio, che a quel tempo era considerato troppo moderno.

Successe che molte persone non erano felici di avere questo ufficio postale che ostruisce la vista di Hadji Nikoli Inn (l’edificio di fronte), costruito dal famoso costruttore Kolyu Ficheto. Proprio per questo ci furono numerose proteste.

L’ufficio postale più recente è stato costruito nel 1954, continuò a lavorare soltanto fino al 2005. Il suo orologio smise di funzionare e si bloccò alle ore 07:04.

Descrizione

Il ricordo per il passato, l’attenzione per il presente e l’attesa per il futuro.

Entriamo in velocità, senza perdere nemmeno un secondo, poiché di tempo ne abbiamo poco. Scendo dalla finestra facendo un balzo nel polveroso pavimento. L’altro ragazzo, conosciuto solo cinque minuti prima, è sullo stipite della finestra a parlare con suo fratello (proprietario del negozio di coltelli). “Io vado avanti, voglio vedere cosa nasconde dentro questo edificio” comunico al ragazzo. L’esplorazione sarà veloce in quanto chi mi ospita – il mio amico Muan – sta finendo di preparare il pranzo per entrambi. Scendo giù per delle scale e già avverto qualcosa di inusuale nell’aria che si fa più densa e calda. Sono in uno stanzone vuoto che passo subito e arrivo a un corridoio lunghissimo. Qui tutte le porte sono chiuse, e s’intravede solo la luce fioca proveniente da una delle finestre nella rampa di scale. In quel momento il ragazzo mi raggiunge, super eccitato nell’esplorare questo edificio abbandonato. È vissuto per 23 anni nella casa antistante ma mai gli era passato per la mente di entrarci. Questa è la sua occasione. Il suo continuo parlare mi ha perseguitato per tutta l’esplorazione. Facciamo la rampa delle scale, saltando alcuni piani e visitandone altri. In certe parti ci dobbiamo fare piccoli e passare perfino attraverso buchi nelle porte e vetri rotti. L’ufficio postale è davvero enorme, molto alto e terribilmente opprimente. Troviamo scarpe, valigie, documenti, telefoni a muro e qualsiasi altro oggetto che ricordi la ex vita lavorativa. In alcune stanze sembra abbiano allestito presentazioni per dei progetti d’arte. In una hanno messo una sedia in mezzo alla stanza, un’altra invece è stata completamente pitturata. Nell’ultima hanno lasciato i segni di alcuni copertoni delle auto sui muri e sul pavimento, con un orologio dipinto sul muro color verdastro. Le undici in punto: potesse avere qualche significato quell’orario? Dall’ultimo piano riusciamo a scorgere la città di Veliko Tarnovo, immersa nelle montagne, a sua volta immerse in una nebbia tenue e soffice.

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