Tutt’uno con il Buddha

Avete mai pensato un giorno di essere tutt’uno con il Buddha? Non stiamo parlando di raggiungere alcun tipo di illuminazione o Nirvana, bensì di avventurarsi nelle viscere del suo corpo.

Posizione

Oggi Stalker si trova a 20 km a sud di Moulmein, nella regione del Mon, Birmania. Il Buddha sdraiato è una delle attrazioni turistiche più famose del sud della Birmania e arrivarci non è un impresa difficile.

Molti sono i taxi che sono disposti a fare da guida per una giornata a un prezzo trattabile di 30000 kyat. Il Buddha abbandonato/in costruzione si trova esattamente di fronte a quello originale. A visitare questo due colossi non è richiesto alcun pagamento.

Storia

Win Sein Taw Ya Giant non è un semplice statua del Buddha, bensì la più larga esistente al mondo (30 metri in altezza e 180 in larghezza).

Dopo 15 anni di lavori, il Buddha non è ancora completo. Nel 2012 si è incominciato a costruire il secondo Buddha, di fronte a quello originale con l’intento di crearne uno ancora più grande.

Il primo ha lasciato quest’ultimo in un futuro incerto e senza alcune promesse per il futuro.

Descrizione

180 metri di statua che giace distesa su un lotto di terra. A sua immagine riflessa un altro Buddha ancora incompiuto. Quasi fosse un film horror, con gli occhi che ti fissano e la bocca spasimante, chiede aiuto. Addentrarsi non è un impresa difficile in quanto l’entrata è aperta.

Al suo interno si possono osservare i tondini in acciaio e calcestruzzo armato che escono ed entrano dentro il corpo e la testa del Buddha. Salendo delle scalinate si può arrivare sempre più in alto, fino a quasi toccare la sua faccia.

Alcuni voci di ragazzini riecheggiano all’interno della struttura. Nel mezzanino trovo alcuni strumenti da lavoro, calendari e molto altro sparso per terra.

Tempo di avventurarmi all’interno dell’originale che già mi accorgo che la differenza non è molta: una statua non curata, in condizioni precarie, sporca e malmessa.

Al suo interno è raffigurata la storia di Gautama Buddha attraverso alcune statue che rappresentano vari episodi della sua vita e i suoi insegnamenti (incluso l’inferno buddista).

Ovunque si nota l’incompletezza di questa struttura, specie se ci si vuole avventurare nei piani superiori. Non c’è alcun segnale di divieto o di “vietato l’ingresso ai non addetti”.

Così dopo aver passato l’inferno buddista, il primo strato e gli insegnamenti del Buddha, mi avventuro per il piano successivo. Sotto i miei piedi nudi si attacca la polvere e i vari detriti da lavorazione. Statue di Elefanti, demoni, monaci, creature mistiche si disperdono a pezzi per tutto il piano. Tutte ancora incomplete, senza vita, senza alcun colore se non il grigio del calcestruzzo.

Gli ultimi due piani raccontano lo stesso destino. Avventurandomi verso i piedi del Buddha trovo alcune tende con lavoratori e locali che lavano i piatti, mangiano o dormono.

La parte inferiore del collo è chiusa da un’inferriata, impedendo l’accesso a chiunque. Anche qui tutto rimane nell’incertezza, sotto costruzione con data fine lavori indefinita.

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