La gloria spezzata dal tornado

Salve a tutti! Oggi vi diamo il benvenuto al più bel ed entusiasmante parco dei divertimenti di tutta la bassa padovana. Preparatevi ad immergervi nelle piscine termali per poi tuffarvi subito nella pista da bowling a lanci da campione. Come ultima tappa, quando il sole sarà oramai tramontato, un attimo di festa per divertirsi e ballare nella nostra unica discoteca “Fuori Rotta”!

Video

 

Posizione

Il parco dei divertimenti si trova a Padova, per essere precisi in via Fogazzaro nel quartiere Guizza.

Per entrare si dovrà passare oltre uno dei due cancelli d’entrata che si affacciano sulla strada.

Storia

L’amusement park è nato nel 1991 per opera dell’imprenditore Stefano Viviani. Per molti anni è stato un centro di incontri, di attività e di riposo per molti giovani e non giovani della provincia di Padova. Il parco comprendeva piscine, bar, discotesca, bowling, mini-golf, palestra in un totale di 25 mila metri quadri.

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Purtroppo però, il 6 luglio del 2008, si scatenò una tromba d’aria che spazzò via e distrusse la maggior parte degli stabili facendo danni per 600.000 euro.

Il proprietario dell’amusement park raccontò: “Dopo la tromba d’aria, convintissimo che un giorno mi sarebbero arrivati, tutti o in parte, in base alle leggi vigenti, i soldi del risarcimento, ho cominciato, piano piano, a far riparare o costruire ex novo tutti i settori del parco distrutti dalla tromba d’aria. In pratica mi sono indebitato sino al collo pur di rimettere in piedi, in tempi brevi, tutta l’area.” A causa della crisi l’imprenditore non riuscì a sostenere tutti e debiti e perciò le banche diventarono le proprietarie del parco giochi.

Tuttora l’amusement park giace in rovina in attesa di una futura risistemazione.

Descrizione

Arriviamo dinanzi ai cancelli del parco all’ultima luce del giorno.

Ci affrettiamo a passare attraverso le sbarre del cancello, quasi fossimo gli ultimi raggi di sole filtrati dalla ringhiera di una porta finestra. Come di consuetudine, ogni qualvolta che ci accingiamo ad intrufolarci in un posto abbandonato, l’afflusso di macchine e di gente nei dintorni aumenta. Aspettiamo che passi l’ultima macchina e che la scia di luce creata dai suoi fanali scompaia dietro l’angolo, subito ci arrampichiamo sopra il cancello. Ricadiamo sul terreno con un tonfo quasi fossimo dei ciottoli che sprofondano in un lago. Entrambi scattiamo nel mezzo di alcuni canneti.

Il primo spazio che si apre davanti a noi è un’area asfaltata, con al centro una foca giocattolo e una palla incollata sul naso. Nelle vicinanze scorgiamo delle palline colorate, e quasi fosse una pista da seguire c’introfuliamo dentro uno degli stabili. Oltre a ritrovarci davanti un mucchio di palline, adocchiamo addossate nei due angoli della stanza le cosiddette macchine “mangia gettoni”. Oltre a quest’ultime troviamo anche qualche flipper, slot machine e altre console arcade.

Camminando silenziosamente ci spostiamo in un altro stabile, e capiamo di essere finiti nella sala da bowling. Il sole è tramontato, e perciò accendiamo le nostre torce. Illuminiamo le varie palle da bowling che giacciono immobili nella pista, i birilli che ci stanno subito dietro e un paio di scarpe. L’atmosfera è quasi surreale: la nebbia che lentamente cala e si frappone tra noi e la porta, il bianco oramai sbiadito dei birilli che riflette le nostre luci, il silenzio che ci circonda interrotto solo dai nostri passi e dal lontano passaggio di qualche macchina.

Essendo di fretta non proviamo nemmeno a fare un lancio, ci muoviamo così verso lo stabile delle piscine. “E’ davvero immenso!”, esclamo ad alta voce. Nella nostra esplorazione c’imbattiamo in docce, piscine, attrezzature per il nuoto e scivoli. Questo edificio è una vero labirinto composto da scale, scivoli che s’inerpicano e passano uno sotto l’altro e piscine a vari livelli. Proviamo a scendere usandone uno ma ci dobbiamo fermare a metà perché comincia ad essere troppo sdrucciolevole. Dall’esterno si possono ammirare le piscine congelate e gli scivoli che al di fuori della struttura precipitano nel ghiaccio. Anche il fungo libera le sue spore che a contatto con l’aria si ghiacciano nell’immediato.

Nella nostra strada di ritorno ci fermiamo in un bar, con delle bottiglie e dei bicchieri sulla tavolata ancora intatti. Ritorniamo nella sala del bowling per raggiungere il primo piano, dove la discoteca “Fuori rotta” ci appare in tutto il suo degrado. Ci sono delle poltrone lasciate qua e la, sparse per tutta la sala e la postazione del Dj ricoperta di rifiuti.

Fatto ciò, ci avviamo verso il cancello e, aspettando che non ci siano persone e auto, scavalchiamo di corsa. La nostra avventura finisce alla sera, regalandoci un altro pezzo di storia della nostra città.

Sulla mappa:

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